Il lavoro creativo è sospeso tra la memoria e l’oblio, diceva Jorges Louis Borges. Non possiamo che essere d’accordo e le creazioni di Giulia Materia ne sono una prova. La giovane toscana riporta in vita vecchi parati e un antico mestiere: l’arte della rilegatura. Eseguita rigorosamente a mano.
Agendine, quaderni, album e rubriche; ma anche portapenne e t-shirt ri-nascono dalle abili mani di Giulia Materia. Ha studiato a Firenze, all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche ma l’arte di rilegare l’ha appresa durante il suo periodo di studi a Weimar, presso la Bauhaus.
La smania di creare le ha fatto abbandonare l’impiego di graphic designer e grazie a due incontri la sua carriera ha preso il verso giusto: “il primo con il mio ragazzo che ormai da quasi un anno mi affianca in questo progetto, il secondo con Guido, un rilegatore che fa questo mestiere da più di cinquant’anni e che mi sta insegnando i segreti di un’arte che, purtroppo, sta scomparendo”, racconta.
La decontestualizzazione crea spesso un’emozione, per questo ha rubato stampe optical e fantasie alle pareti degli anni ’70. E poi perché la carta da parati è resistente e diversa da tutte le altre quando la si accarezza. Ancora più interessante è che ogni articolo è diverso dall’altro. Dove trovarli? A fiere e mercatini lungo la penisola, “che sono anche occasioni -dice Giulia- per confrontarci con i nostri acquirenti o con i semplici passanti e ascoltare i suggerimenti, le loro critiche e i commenti”.
Il lavoro è una continua ricerca: “seguiamo ogni giorno il nostro intuito, le nostre idee, spunti e da lì nascono i vari progetti, cerchiamo di curare sempre i particolari e migliorare la qualità dei nostri prodotti, dal punto di vista funzionale, etico ed estetico”. In tre parole Giulia Materia descrive il suo progetto: nostalgia del futuro. Perché il futuro, si sa, non vive senza passato.