Soffrivano di fitta nostalgia quei napoletani trasferiti in un sobborgo di Catania, operai sulla rampa degli aerei. Era un maldidenti della loro anima, indolenziva le facce, i sorrisi. Ero fortunato, senza mogli e figli da nessuna parte non avevo un luogo verso cui voltarmi, vivevo senza il loro torcicollo. Le nostalgie sono malarie che hanno bisogno dell’umido degli occhi. I miei erano asciutti come l’esca di tòtano. Quelli che hanno qualcuno da un’altra parte hanno inventato i ponti. È una costruzione che non mi sarebbe venuta in mente.
È male vedere uomini che a sera si passano una mano sulla faccia per asciugarsi un rosso di palpebre. È bene che gli uomini abbiano sentimenti da lacrime.
Erri De Luca. Il contrario di uno.
Foto di Francisco De Souza junior